di Alessandro Lay, Alessandro Mascia
con Samantha Ancis, Anna Rita Cardia, Martina Careddu, Carla Doi,
Alessandro Mascia, Mauro Mereu, Francesco Mura, Alessio Onnis, Mara Puddu, Battista Serra, Michele Serra
disegno luci, illuminotecnica Giovanni Schirru
suono Giampietro Guttuso
scene, costumi Mario Madeddu,Marilena Pittiu
regia Alessandro Lay
Un ospedale in ristrutturazione da un’eternità. Un gruppo di persone aspetta, nella sala d’attesa di un Pronto Soccorso, l’arrivo del medico per le visite, i ricoveri, le urgenze. Normale. Succede. Solo che molti sono lì da mesi. Un fratello e una sorella, gli ultimi arrivati, si trovano davanti un ipocondriaco che attende un’operazione in cui i suoi organi malati (tutti) vengano asportati una volta per tutte, una sedicente attrice che ricorda i giorni dei suoi trionfi a Mosca nel 1910, una barbona che vive ormai lì perché fuori è pieno di gente annoiata, che per passare il tempo di fuoco a quelli come lei, un infermiere che, complici l’ausiliario e due falsi pazienti, dirige un “traffichino” di medicinali per arrotondare lo stipendio. Resti umani ai margini di cui nessuno si interessa; un mondo che rasenta l’irreale, il grottesco, l’assurdo a tal punto da ricordare molto da vicino quello vero. E il bisogno disperato di darsi, anche in un luogo dimenticato da tutti, un pò di calore per scacciare dalle ossa il gelo che il nostro mondo indifferente ti lascia appiccicato addosso.