QUASI GRAZIA_lettura scenica

LUNEDÌ 7
ore 21.30 ULASSAI, Stazione dell’Arte

MICHELA MURGIA – SARDEGNA TEATRO_lettura scenica
QUASI GRAZIA _ lettura scenica

di Marcello Fois
regia Veronica Cruciani
con Michela Murgia nel ruolo di Grazia Deledda e Lia Careddu, Valentino Mannias, Marco Brinzi
produzione Sardegna Teatro

Decidere di parlare della Deledda è un atto che può avere del temerario. Specialmente per uno scrittore, specialmente per uno scrittore nuorese. L’ipotesi poi di parlarne portandola in scena rasenta la follia se è vero che il teatro è un medium impietoso e rituale. La mia idea, direi la mia ossessione, era che di questa donna, tanto importante per la cultura letteraria del nostro Paese, bisognasse rappresentare la carne. Come se fosse assolutamente necessario non fermarsi a una rievocazione “semplicemente” letteraria, quanto di una rappresentazione vivente. I grandi scrittori, i grandi artisti sopravvivono.

Questa Deledda non morta, che agisce, pensa, soffre, commenta, mi pareva una Deledda assai più efficace, sul piano della restituzione di quanto potesse fare qualunque romanzo o racconto. Volevo che la si sentisse parlare. Volevo che la si vedesse muovere. Volevo che si constatasse nei fatti per quali vie uno scrittore, seppure biologicamente morto, possa considerarsi vivente e agente. In un mondo migliore per questo esercizio basterebbe l’educazione alla lettura, l’idea che il traguardo di uno scrittore, e il Nobel è un traguardo notevole, rappresenti un traguardo del lettore, ma, considerando che Grazia Deledda non è nemmeno compresa nel canone ministeriale, pur essendo a tutt’oggi l’unica donna italiana ad avere ricevuto l’ambito premio, è evidente che siamo lontanissimi dall’abitare una civiltà letteraria matura. Perciò ho deciso che la via migliore per riportare la Deledda al posto che le spetta era quella del rito vivente attraverso il quale da millenni rievochiamo fatti e senso collettivamente. Il teatro è un territorio potente. Un falso/vero attraverso il quale si rappresenta la sostanza senza passare dalla retorica della sostanza.

Questa Deledda in carne ed ossa rifiuta il luogo comune di sé stessa. Perciò Quasi Grazia è sostanzialmente un romanzo in forma di teatro. Una narrazione agita direttamente dai personaggi: Grazia Deledda, sua madre, suo marito Palmiro Madesani, suo fratello Andrea, Ragnar un giornalista svedese e Stanislao un tecnico radiologico. Ogni capitolo corrisponde a un atto della pièce. Il primo è ambientato a Nuoro, la mattina del febbraio del 1900 in cui Grazia si trasferisce col marito da Nuoro a Roma; col secondo ci spostiamo a Stoccolma, nel dicembre del 1926, il pomeriggio che precede la cerimonia ufficiale di consegna del Nobel; il terzo si svolge a Roma nel 1935, nello studio radiologico il cui verrà diagnosticato alla Deledda il tumore che la ucciderà nell’agosto del 1936. Dieci anni dopo la consegna del più prestigioso dei premi letterari. La vita di ogni grande scrittore racconta qualcosa della grande scrittura. (Marcello Fois)

Biglietto intero € 10.00
Biglietto ridotto € 8.00
Esclusivamente per i minori di 26 anni, gli over 65 e i residenti a Jerzu, Ulassai e Osini.
All’ingresso verrà effettuata la verifica delle condizioni per poter usufruire della riduzione.