di Alessandro Lay, Pierpaolo Piludu
collaborazione alla drammaturgia Lara Farci, Alessandro Mascia
con Lara Farci, Alessandro Mascia, Pierpaolo Piludu
disegno luci, video Giovanni Schirru
sonorizzazione Matteo Sanna
regia Alessandro Lay
Liberamente tratto dall’opera di Emilio Lussu e dai racconti delle bambine e bambini del ’43
Lo spettacolo si snoda tra la ‘grande storia’, ovvero l’avvento del fascismo narrato con furore e sarcasmo da Emilio Lussu, una sorta di prologo a tutto quanto accadrà dopo, e le ‘piccole storie’ di chi ha vissuto in prima persona la tragedia delle bombe su Cagliari del 1943, di chi in quegli anni era ancora una bambina, un bambino, di chi ha visto con i suoi occhi l’intera città letteralmente rasa al suolo dai B/17, le “fortezze volanti”.
I rifugi storici della città, dalle grotte dei Giardini Pubblici alla cripta di Santa Restituta, le acque del porto in fiamme, la città che da un momento all’altro scompare, non c’è più… immagini impresse come un marchio nella memoria di chi allora aveva cinque, sei, dieci anni e ricorda che dove un attimo prima c’erano le case ora c’è solo il vuoto, o quasi: a perdita d’occhio si vedono calcinacci, macerie… e qualche pezzo di muro che ancora spunta da terra, come un dente cariato in una bocca malata.
Le bombe sono sempre le stesse, non cambiano, in qualunque epoca, che siano intelligenti o meno, che siano a grappolo o a spezzone, a pressione o a impatto. Le bombe sono sempre le stesse ovunque vengano lanciate, oriente o occidente non fa nessuna differenza, a Gaza come in Donbass, a Sarajevo come in Iraq o in Kurdistan, o in Libano… o dappertutto.
Le bombe uccidono, smembrano, distruggono, fanno a pezzi la vita.
Da dove arrivano, da quanto lontano arrivano le bombe?
Galleria fotografica
Repliche:
1, 2, 3 Dicembre 2024 – Teatro Massimo, Cagliari. Ospiti circuito CEDAC, biglietti –> qui
2, 3, 4, 5 Dicembre 2023 – Teatro Si ‘e Boi, Selargius