di e con Andrea Pennacchi
musiche Giorgio Gobbo (chitarra)
Teatro Boxer/Pantakin
Quando è morto mio padre, mi sono svegliato di colpo, come ci si sveglia dopo una festa in cui non ti divertivi e hai bevuto anche il profumo in bagno. È mattina, ti svegli e stai male, ma il peggio è che non ti ricordi niente, è c’è un casino da mettere a posto. E tuo papà, che era bravo a mettere a posto, non c’è più. Così sono finiti i miei favolosi anni’90. La fine di una festa, la nascita di una nuova consapevolezza.
Come Telemaco, ma più vecchio e sovrappeso, mi sono messo alla ricerca di mio padre e della sua storia di partigiano, e prigioniero, ma più ancora della sua Odissea di ritorno in un’Italia devastata dalla guerra.
Sperando di trovare un insegnamento su come si mettono a posto le cose.
A fianco di Andrea, l’inseparabile Giorgio Gobbo, che, con la sua chitarra, sperimenta, creando un nuovo repertorio sulla base di canzoni degli anni quaranta, canti partigiani e musica contemporanea.
8 agosto – Festival dei tacchi 2020