di Mauro Mou
con gli abitanti di Jerzu
Proveremo a costruire un’azione di teatro e comunità che ci leghi sempre più il territorio, che ormai da 20 anni ospita il nostro festival. Una manifestazione che ci auguriamo sia sempre più partecipata, da tutti e per tutti. Obiettivo sarà costruire un’azione scenica tra le vie, le piazze, le case e gli edifici pubblici. Un evento teatrale originale, costruito con il coinvolgimento e la partecipazioni degli abitanti di Jerzu, di Ulassai e di tutti quelli che si sentono vicini al progetto del Festival dei Tacchi. Un progetto che prenderà vita dalla ricerca del patrimonio culturale dei luoghi, dalla sua storia, dal lavoro, dall’artigianato, dalle tradizioni, dalle consuetudini sociali, dagli eventi rituali e festivi, dal legame con la natura e il paesaggio. Cercheremo il coinvolgimento di tutti: normali cittadini, Pro- loco, i ragazzi ospiti della comunità di migranti, gli artigiani e i commercianti, i bambini dell’oratorio, il gruppo folk, gli studenti (anche quelli dell’università della terza età), il coro, gli scrittori, gli insegnanti, i contadini e chi ha voglia di mettersi in gioco. Saranno parte integrante del progetto di laboratorio teatrale, momenti collettivi di studio ritmico/musicale, momenti di confronto, presentazione di libri, foto e documenti legati alla comunità, la raccolta attraverso interviste di testimonianze dirette, cene di gruppo e altri momenti
dedicati alla socializzazione. Ci auguriamo che con questo intervento nel territorio, si possa praticare un esercizio di umanità, un allenamento dove differenze, barriere, stereotipi e pregiudizi lascino spazio alla condivisione,
all’empatia, all’umanità. Ci auguriamo di scoprire nuovi confini personali e nuove frontiere di possibili di convivenze. Ci piace l’idea di un teatro che si fa rito, urgenza e necessità della collettività. Ci piacerebbe nel tempo far diventare il Festival dei Tacchi un progetto sempre più legato al coinvolgimento e alla promozione del territorio. Il camminare sarà tema centrale del nostro percorso. Camminare come atto creativo primario. Camminare come modo per conoscere e conoscersi. Camminare per scoprire e fare propri i luoghi, camminare per incontrarsi, camminare per andare avanti, non fermarsi, e provare ad immaginarsi un futuro.